Il Governo sta lavorando a nuove misure legate alla fiscalità internazionale per sostenere le famiglie e incentivare il ritorno in Italia di coloro che si sono trasferiti all’estero. Numerosi emendamenti riguardanti questi temi sono stati richiesti da senatori e deputati
di Carlo Longo
L’incentivazione della natalità e la promozione del rientro in Italia di individui con figli minori è stato un tema centrale tra le proposte di modifiche avanzate da senatori e deputati nei confronti del decreto legislativo sulla fiscalità internazionale, di recente approvato dalle commissioni parlamentari. Le modifiche riguardano l’articolo 5 del Decreto legislativo – noto come “rientro dei cervelli” – che prevede un regime agevolato per i lavoratori che dal 1° gennaio 2024 trasferiscono la loro residenza in Italia.
Un regime fiscale favorevole per le famiglie con figli minori
Le proposte più rilevanti includono l’implementazione di un regime fiscale più favorevole per coloro che rientrano in Italia con figli minori o per chi diventa genitore dopo aver trasferito la propria residenza in Italia. L’idea allo studio è quella di prevedere una detassazione del 60% o 70% per i genitori con figli minori che rientrano in Italia o per coloro che diventano genitori durante il periodo di tassazione agevolata.
Incentivi per l’acquisto di una casa in Italia
Per coloro che trasferiscono la loro residenza tra le Alpi e la Sicilia, l’acquisto di una casa è vista come una dimostrazione della volontà di rimanere nel Paese. Per questo motivo, potrebbe essere previsto un raddoppio del periodo di validità del regime fiscale agevolato. Infatti, l’ipotesi è di introdurre un regime agevolato al 50% con una formula del 3+3 per coloro che trasferiscono la loro residenza nel 2024 e acquistano un immobile.
Vantaggi per i lavoratori che tornano a lavorare per lo stesso soggetto o gruppo
Un’altra possibile modifica riguarda l’estensione del regime agevolato al lavoratore che trasferisce la sua residenza e la sua attività lavorativa in Italia per lo stesso soggetto o per lo stesso gruppo per il quale lavorava prima del rientro. Bisognerà però fare attenzione a evitare possibili comportamenti fraudolenti come quelli di chi rientra apparentemente in Italia per beneficiare dello sconto fiscale ma poi continua a lavorare all’estero, ad esempio attraverso lo smart working.
(Associated Medias)- Tutti i diritti sono riservati