Le previsioni sulla crescita del PIL italiano per il 2024 sono state riviste al ribasso a causa di una debolezza congiunturale più duratura del previsto, secondo la Banca d’Italia. Al contrario, le previsioni per il 2025 sono state riviste al rialzo
di Carlo Longo
La Banca d’Italia ha aggiornato le sue previsioni sulla crescita del Prodotto Interno Lordo (PIL) dell’Italia per gli anni 2024 e 2025. Questo aggiornamento, pubblicato come parte del programma di proiezioni macroeconomiche per il quadriennio 2023-2026, mostra un rallentamento della crescita dell’economia italiana nel 2024, seguito da un recupero nel 2025 e 2026.
Nel dettaglio, nell’anno che si sta chiudendo, il Pil salirebbe dello 0,7% per poi frenare a +0,6% nel 2024 contro il +0,8% previsto ad ottobre. Nel 2025 e nel 2026, “per effetto delle ipotesi desunte dai mercati finanziari di tassi di interesse lievemente più contenuti”, l’economia salirebbe dell’1,1%.
La Banca d’Italia ha ridotto anche le stime sull’inflazione per il periodo 2024-2026, prevedendo che resterà al di sotto del 2%, ovvero il target stabilito dalla Banca Centrale Europea. Questa stima si basa sull’ipotesi che ci sarà una notevole riduzione dei prezzi delle materie prime e dei prodotti intermedi, contrapposta parzialmente da un aumento dei salari.
In termini di debito pubblico, l’Italia ha registrato un nuovo record ad ottobre, con un incremento di 23,5 miliardi rispetto a settembre, toccando un totale di 2.867,7 miliardi di euro. Questo aumento rispecchia una crescita delle disponibilità liquide del Tesoro, le necessità delle amministrazioni pubbliche e l’effetto di varie altre voci economiche.
Per quanto riguarda le entrate tributarie, nei primi dieci mesi dell’anno sono state registrate in aumento del 7,0% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, raggiungendo un totale di 428,3 miliardi di euro. Questo rappresenta un incremento significativo, che riflette la solidità dell’economia italiana nonostante le difficoltà congiunturali.
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