Il leader della CGIL, Maurizio Landini, ha annunciato che lo sciopero dei trasporti previsto per il 17 novembre sarà limitato a quattro ore (dalle 9 alle 13) per tutelare i lavoratori. Questa decisione giunge in seguito alla temuta precettazione che avrebbe potuto esporre i lavoratori a possibili sanzioni
di Carlo Longo
Maurizio Landini, leader della CGIL, ha confermato in conferenza stampa un cambiamento significativo riguardo allo sciopero del settore dei trasporti pianificato per il 17 novembre. Lo sciopero, inizialmente pensato per durare tutto il giorno, sarà invece limitato a sole quattro ore, dalle 9 alle 13. Questa decisione è stata presa per “garantire la protezione dei lavoratori”.
Landini ha spiegato che se l’azione di protesta fosse stata confermata nella sua durata originale, le possibili sanzioni avrebbero certamente investito i sindacati, e questi sarebbero stati pronti ad assumersi tutte le responsabilità. Tuttavia, la procedura di precettazione avrebbe aggiunto una nuova variabile, esponendo i lavoratori a sanzioni economiche e penali se avessero deciso di scioperare per l’intera giornata.
Il ministro dei Trasporti e vicepremier Matteo Salvini con un procedimento di precettazione, annunciato il 14 novembre, aveva imposto un limite temporale allo sciopero nazionale dei trasporti, consentendo l’effettuazione dello sciopero solo tra le ore 9 e 13.
In un’intervista a Libero, Salvini ha specificato che sarebbero applicate sanzioni legali in caso di inosservanza di tale restrizione. Ha espresso disappunto per la decisione dei leader sindacali di mettere in gioco i diritti dei propri iscritti per ragioni politiche. Salvini ha inoltre rivelato che, durante la riunione al Ministero dei Trasporti, né Landini né Bombardieri erano presenti, mandando invece rappresentanti.
Il Ministro ha poi precisato: “Consentirò lo sciopero dalle 9 alle 13 di venerdì 17 per tutto il settore trasporti, ad eccezione di quello aereo, sul quale i sindacati hanno già comunicato una revisione dei piani”.
Nonostante la restrizione, Salvini ha dichiarato che il diritto allo sciopero resta fondamentale e che i diritti dei lavoratori devono essere rispettati. Tuttavia, ha aggiunto, “non dobbiamo dimenticare il diritto al lavoro e alla mobilità della maggioranza degli italiani, che dev’essere tutelato e garantito”.
A seguito del dietrofront dei sindacati e notizia della riduzione dell’azione di protesta, Matteo Salvini ha espresso la sua “soddisfazione”, aggiungendo che “il buon senso, i lavoratori e i cittadini hanno prevalso. Il diritto di sciopero non è in discussione”.
Il segretario generale della Cgil Landini ha, invece, dichiarato: “Abbiamo un motivo in più per mobilitarci: difendere il sacrosanto diritto di sciopero, pilastro della nostra democrazia”. Pierpaolo Bombardieri, segretario generale della UIL, è intervenuto durante la conferenza stampa a sostegno di Landini, sottolineando la novità della situazione. “Non è mai successo nella storia repubblicana che una commissione mettesse in dubbio uno sciopero generale”, ha riferito Bombardieri. “Non siamo spaventati da chi ci attacca, anzi, otterremo l’effetto contrario”, ha affermato, sostenendo l’importanza del rispetto che il governo dovrebbe dimostrare nei confronti dei sindacati.
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