di Robert Crowe
Archiviato il 2020, l’anno terribile della pandemia, con un ottimo netto contabile di 3,28 miliardi, a Sydney sono partite le prime attività di Intesa San Paolo (ISP), la più grande banca italiana e uno dei maggiori istituti di credito europei. La filiale è ormai una realtà operativa e ambisce a diventare un punto di riferimento sia della business community locale che di quella internazionale, nonché della folta comunità italiana presente in Australia.
Le autorizzazioni delle autorità bancarie australiane, propedeutiche all’apertura, erano già arrivate alla fine dello scorso anno, dunque ISP è potuta andare avanti rapida con l’apertura di Sidney. Una sede, quella australiana, che rafforza il progetto di crescita internazionale della banca italiana, che con Sidney arriva a 11 filiali operative, un numero importante che consolida Intesa Sanpaolo nel novero degli istituti di credito più importanti a livello mondiale.
Rianalizzando l’andamento dello scorso anno, Intesa Sanpaolo ha annunciato, come ricordato, di aver chiuso il 2020 con un utile netto contabile di 3,28 miliardi, a fronte dei 4,2 miliardi del 2019, ma leggermente sopra le attese della media degli analisti che attendevano una chiusura a 3,2 miliardi. Un traguardo importante raggiunto dall’istituto di credito italiano, senza neppure considerare l’apporto che deriva da UBI, la Banca incorporata cinque mesi fa nel gruppo ISP.
“Nel 2020 il mondo intero è stato travolto dalla pandemia da Covid-19 – ha commentato il CEO di Intesa, Carlo Messina (foto in alto) – In questo contesto nel 2020, superando il nostro obiettivo, abbiamo conseguito un utile netto di 3,28 miliardi. Il nostro ruolo si è manifestato attraverso il supporto all’economia reale, reso concreto dai 50 miliardi di credito messi a disposizione di famiglie e imprese, con la conseguente tutela dell’occupazione e il mantenimento dei flussi di liquidità tra comparti produttivi”.
Questi risultati non fanno che rafforzare la volontà della banca italiana di crescere anche all’estero. Tornando allo sbarco in Australia, va detto che la filiale di Sydney va ad affiancarsi a quelle già esistenti in altre grandi città del far East, come Tokyo, Shanghai e Singapore. Come queste ultime, anche la filiale australiana risponderà all’ufficio centrale che ISP ha ad Hong Kong, una sede che coordina le attività nell’intera area geografica Asia-Pacifico. La presenza in questa parte del mondo di ISP è completata da ulteriori uffici di rappresentanza in contesti come la Cina, il Vietnam, l’India, l’Indonesia e anche la Corea del Sud.
L’apertura della sede di Sidney rappresenta, inoltre, anche un’importante passo avanti nello sviluppo delle relazioni tra Italia e Australia, due paesi legati da solide relazioni, sia economiche che culturali, e, come dicevamo, dalla presenza di una forte comunità di italo-australiana. A tutto questo va aggiunto che l’Australia rappresenta, anche in epoca pandemica, uno dei mercati internazionali più promettenti. Non è un caso che anche Imi, il ramo Corporate & Investment Banking di Intesa Sanpaolo, guardi con particolare interesse a questa apertura australiana e, più in generale, alla crescita internazionale del gruppo guidato da Carlo Messina, il CEO di ISP.
Va ricordato inoltre che Messina, uno dei più brillanti banchieri europei, sta lavorando ad una crescita complessiva della banca. Oltre allo sviluppo internazionale, di cui abbiamo detto, nel 2020 il CEO di Intesa, come abbiamo già ricordato, ha rafforzato ulteriormente il proprio gruppo acquisendo UBI Banca, una delle principali banche italiane. Per altro è dei giorni scorsi la notizia che Intesa, a seguito dell’autorizzazione rilasciata dalla Banca Centrale Europea, ha perfezionato l’operazione depositando presso il registro delle imprese di Torino il progetto di fusione per incorporazione di UBI Banca in Intesa Sanpaolo.
Tornando all’apertura della filiale australiana, un commento significativo è quello del responsabile di divisione di ISP, Mauro Micillo, il quale ha così spiegato le ragioni dell’apertura: “la nuova filiale ci permetterà di affiancare ancor meglio le imprese italiane nel loro percorso di internazionalizzazione, nonché di intensificare il nostro sostegno ai principali operatori locali e internazionali presenti nel mercato australiano, alla luce degli importanti progetti di potenziamento delle infrastrutture e delle opportunità di sviluppo nell’ambito dei principali settori industriali“.